Rispondo subito chiarendo che se il debito è superiore ai €20000 o la tua prima casa ha un valore superiore ai €120000 allora è pignorabile dallo Stato per avere i soldi che gli spettano!
Solitamente accade che in occasione della vendita del tuo appartamento hai scoperto l'esistenza di un ipoteca dovuta ad un debito con l'agenzia delle entrate, o ancora ti è arrivata una comunicazione ipotecaria sulla tua casa.
Può capitare spesso, una grande percentuale di italiani ha debiti nei confronti dell'erario che spesso non conoscerà mai, possono essere debiti di piccolo importo, una multa non notificata, un versamento non partito, la tassa che dovevi pagare e che non ricordavi in occasione del trasloco od altre situazioni di importi di piccola entità.
Ma spesso può capitare che titolari di aziende o gli eredi di questi ricevano un preavviso di iscrizione ipotecaria con cui l'agenzia di riscossione invita al pagamento del debito o in mancanza, entro trenta giorni verrà iscritto un ipoteca sugli immobili.
E certamente comprensibile lo stato d'ansia e di agitazione che può derivare da tali scoperte o circostanze, ma al contrario di quello che si crede è possibile che si verifichino 2 differenti situazioni a seconda dall'esigenza per tutelare la propria casa o i propri capitali:
- preavviso o ipoteca illegittime;
- necessità di sospendere la procedura per concludere ugualmente la vendita.
Il primo caso, è oggettivamente il più lungo, il più probabile e quello che porta i maggiori benefici in quanto permette di ANNULLARE TOTALMENTE IL DEBITO nel caso in cui gli avvisi e le cartelle non rispettino i termini previsti dalle normative.
Il secondo caso invece è quello che si verifica quando si vuole comunque PROCEDERE ALLA VENDITA a mercato libero per poi saldare in liquidità l'erario.
Questo prevede metodologie differenti dalla prima senza prevedere la contestazione del debito.
In ogni caso, in base al valore dell'immobile in relazione al debito, sia prima che seconda casa gestire i debiti con lo Stato è fattibile ed è normato dal Dpr 602/73.
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